#zattere - Episodio 6

ANNA MARIA ORTESE "Il porto di Toledo"

"Quando uscivo, soprattutto di sera, andavo nella città vecchia, che la pioggia rendeva ancora più tenera e splendente di acque.

Di mattina, ma un po' più in lá, quando ebbi giá tredici anni, correvo invece fino all'orizzonte: nel senso che, attraversata la cittá vecchia (il Ponte Alsina), ne superavo, a levante, la Collina, e poi, con un giro sempre più largo, che mi svelava strade, monasteri, giardini, scendevo a sud, verso il mare; e di qui, traballando per la stanchezza, me ne tornavo lungo le banchine del porto.

 

Ho calcolato che riuscivo a percorrere, in quel tempo che i tredici anni venivano, o erano per finire, dai dieci ai venti chilometri ogni mattina; a passo assai svelto, con le braccia appena sollevate ai lati. Camminavo lieve lieve, assai rapida, guardando tutto intorno, e respirando con misura.

 

Nulla mutava intorno a me, tutto, ogni giorno, era uguale, e tuttavia sentivo che presto questo paesaggio e la casa marina e io stessa saremmo mutati, ci saremmo annullati in un assoluto perdimento".

 

 

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