ARITMIE episodio 22

The Comet is Coming

Il passaggio di una cometa è un avvenimento carico di simboli e significato che non ha mai mancato di attirare attenzioni lungo la storia dell'umanità. Se solitamente siamo abituati a godere di questi rari passaggi con lo sguardo rivolto verso il cielo, dal 2013 una cometa ha iniziato a farsi largo nell'underground londinese e ci ha costretto a reindirizzare lo sguardo. Con la band The Comet Is Coming siamo molto lontani dal tragitto biblico dei magi, ma forse possiamo continuare a parlare di epifania. Di certo dobbiamo svincolarci da uno scenario idilliaco e rassicurante per cedere il posto ad una rivelazione più violenta e catartica che è ben definita nelle note di copertina di Trust in the Lifeforce of the Deep Mistery:

La cometa sta arrivando per distruggere le illusioni. Manifesterà nuove realtà e percezioni [...] perché la fine è realmente solo l'inizio.

 

In questo immaginario spaziale le questioni artistiche e quelle politiche non sono quasi mai scindibili. Stilisticamente le provenienze musicali sono molto chiare: l'elettronica, l'afrobeat, il jazz e il funk. Trasversalmente ai generi risulta evidente un'affinità con le evoluzioni cosmiche dell'Arkestra di Sun Ra, affinità che non è solo musicale, ma anche appassionatamente politica. I due progetti condividono una cosmogonia, a tratti fantascientifica ed utopica, col dito molto ben puntato sulle becere derive della società umana. Nello specifico i Comet partono attaccando la creazione di idoli ed il conseguente feticismo verso di essi. Questo feticismo restringe terribilmente il campo visivo generando una cieca adesione agli schemi ed omettendo ogni pensiero critico. Così si spargono paura ed insoddisfazione, queste diventano rabbia e odio e in un attimo sfociano nella violenza. Il sistema poi fa in modo che l'attenzione sia spostata su piccole cose, fatti irrilevanti e nel frattempo nessuno nota il razzismo dilagare, i colletti bianchi sporchi di sangue nero, le ferite profonde all'anima del pianeta e la distorsione e distruzione del concetto di libertà. La deriva di questa accettazione senza condizioni comporta una demolizione senza superstiti e la cometa, in forma di musica, libererà l'individuo dalle illusioni del potere riconnettendolo con la propria misteriosa e profonda forza vitale.

 

In un album di nove tracce completamente strumentali, col brano di oggi Blood of the past, incappiamo in un intervento testuale molto potente. Questo testo non è che la punta dell'iceberg rispetto alla complessità del messaggio, ma (ri)attiva a dovere l'attenzione su quanto grossa e pericolosa sia la parte sommersa. Su un riff distorto che ricorda un po' i Rage Against The Machine, l'ospite Kate Tempest declama una poesia armata e disarmante che come una pioggia di coltelli rievoca l'esistenza stessa dell'ingiustizia.

 

The blood of the past is here, it remains.

 

Il sangue del passato è qui e rimane.

 

G.