ARITMIE episodio 20

Hiatus Kaiyote

Il deserto, il vento, il fuoco e il rivolgersi indipendente degli elementi disegnano in astratto le spire e le sfaccettature dell'essere umano. Ci ha pensato un gruppo australiano ad abbracciare in toto questo antico fluire rielaborandolo in un immaginario contemporaneo: gli Hiatus Kaiyote, che nel 2015 escono con Choose Your Weapon mantenendo ampiamente le promesse di Tawk Tomahawk di qualche anno prima.

Al secondo disco siamo di fronte ad una ricerca di suoni ancora più accurata, una personalità che non teme vento, sabbia o tempesta. Ed è proprio tra le suggestioni del deserto che ci portano gli Hiatus, ma senza alcuna idiomaticità arabeggiante e senza lavorare sul cliché sonoro della carovana di viaggiatori, cercando invece di spostarci dallo scenario di solitudine e di assenza che è il deserto, in un reiterare violento di diversi livelli di presenza che ne ridefiniscono lo stereotipo stesso. Per quanto entrambi musicalmente distanti anni luce, viene più facile associare questi scenari desertici a Density 21.5 di Varèse piuttosto che a Caravan di Duke Ellington.

 

Le produzioni australiane vengono sempre classificate come portatrici di una specie di stranezza intrinseca che, forse dai tempi del capitano James Cook, ci fanno reagire con il classico “si sente che sono australiani”. Che sia vero o no, in questo caso sarà più intelligente sostituire questa limitante considerazione in favore di una più azzeccata: “si sente che fanno sul serio”. E questi ragazzi fanno davvero sul serio: Chose Your Weapon è un doppio album denso e strutturato che non manca di sorprendere da moltissimi punti di vista. Forme e colori si susseguono in maniera perfettamente lineare, ma costantemente cangiante. Anime morbide ed assonnate si trasformano in combattenti addestrati per uccidere vestendo i panni tanto del samurai quanto dell'arciere, del chirurgico cecchino o del kamikaze. Poi in un attimo ritornano ad abbracciarci come una nuvola di zucchero.

 

Lungo i solchi di questo vinile troviamo qualche coda della scena trip hop sottotraccia ad alcune ambientazioni sonore e più evidentemente nella particolare attitudine vocale di Nai Palm. Questa fa i conti tanto con i Moloko ed i Portishead quanto con Erika Badu e Lauryn Hill e anche, in maniera meno lampante ma non meno presente, con Billie Holiday. La musica è un mix di sintesi analogica, elettronica digitale, funk, hip hop, soul music, lounge e del miglior synth pop anni Ottanta. Ai tempi di Choose Your Weapon l'Australia fortunatamente ancora non era in fiamme, ma con un brano come By Fire, non viene da pensare che questi drittissimi ragazzi c'entrino qualcosa?

 

G.