ARITMIE episodio 28

Charles Bradley

Ascoltare Heartaches and pain ed abbandonarsi al suo suono caldo che ci ricorda la Stax o la Atlantic del vecchio blues, fa probabilmente sorgere qualche dubbio riguardante la data di pubblicazione. Cosa ci fa un brano degli anni Sessanta in una rubrica che parla degli ultimi dieci anni? Siamo forse di fronte ad uno di quei “nastri fantasma” persi per anni e ripubblicati fuori tempo massimo? Abbiamo trovato una stanza segreta nella piramide di Keope? Nulla di tutto questo.

 

La musica di questo album impersona perfettamente l'immortale vitalità delle vicende umane e il fine comunicativo ultimo di una tradizione, sì vecchia e un po' impolverata, ma con gli artigli ancora affilatissimi: soul music. La storia che ha portato Charles Bradley a pubblicare il suo primo album nel 2011 all'età di sessantuno anni è tutt'altro che una manovra revivalistica né tanto meno un tentativo da vecchi nostalgici di rilanciare quel sound che “si faceva bene solo una volta”. Con Bradley siamo difronte ad una vita di lunga resistenza che, anche riassunta in poche righe, rende chiaro quanto il parto del primo disco sia perfettamente in linea coi suoi contenuti e si stagli come un faro nel panorama circostante, soul, ma non solo.

 

Abbandonato in tenera età dalla madre, poi ripreso, Charles a quattordici anni scappa di casa e vive da senzatetto nella metro di New York. A scuola inizia a cantare con un gruppo, ma la chiamata in Vietnam disgrega la band. Alcune peripezie da spiantato lo portano a lavorare come cuoco nel nord degli Stati Uniti, dieci anni dopo ritorna a vagabondare tra Canada ed Alaska per poi stabilirsi per i successivi vent'anni in California. Qui la sua vita si trascina tra lavori saltuari, salari bassi e relazioni discontinue. Bradley guadagna qualche soldo extra come sosia di James Brown girando i club con lo pseudonimo di Black Velvet, tra il fenomeno da baraccone e la macchietta. Charles ritorna poi stabilmente a New York deciso a riprendere in mano il rapporto con la madre e poco dopo il suo ritorno suo fratello muore. Bradley fa appena in tempo, da sessantenne, a veder pubblicati i suoi primi tre dischi quando gli viene diagnosticato un tumore che nel 2017 se lo porta via.

 

Quando l'etichetta Daptone Records scopre Bradley e decide di dare forma al suo primo album, la musica soul torna a sputare fuoco. Come se un vulcano per tanto tempo ritenuto spento avesse ricominciato ad eruttare. Così, dopo sessant'anni passati ad arrabattarsi tra amori non corrisposti, gli schiaffi della vita, persone care che se ne vanno, soldi che non ci sono, lavori sottopagati e le innumerevoli fatiche dell'esistere, quando arriva il momento, Charles, davanti ad un microfono, libera finalmente la bestia. Storie del genere non hanno età.

 

G.